Aversa “dovrà correre di più, la sfida sarà sui modelli: vanno ridotti tempi e costi”

Aversa “dovrà correre di più, la sfida sarà sui modelli: vanno ridotti tempi e costi”


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ROMA – Una scelta giusta in questo momento. Filosa è un ad che conosce in modo profondo l’azienda e che ha un rapporto con le persone ed è apprezzato dalle stesse perché sa come


valorizzarle. Ci si interroga se sia più un uomo di prodotto o di finanza, per me è un uomo di processo. Sa come funzionano e sa svilupparli. La gestione nell’auto è un aspetto fondamentale.


Ha trasformato il Brasile nella parte più profittevole di Stellantis, ora lo deve fare con il resto». Stefano Aversa, consulente strategico automotive, presidente del mercato Emea e vice


globale di AlixPartners, ha lavorato su alcuni progetti in Sud America con Filosa. AVERSA, SU COSA DEVE CONCENTRARSI IL NUOVO AD? «Sulle cose su cui può avere un impatto. E deve correre,


essere veloce, accelerare al massimo». COSA INTENDE? «Sui dazi può incidere poco. La questione si stabilizzerà. Potrà riuscire a pagare meno imposte tenendo il massimo dei costi nel Paese di


destinazione del prodotto, rafforzare l’organizzazione regionale, ma le cose determinanti sono altre». QUALI? «Accelerare lo sviluppo dei prodotti, guardando ad alcuni concorrenti, come


Renault, ma soprattutto dei cinesi scesi a quasi due anni per lo sviluppo di una vettura. Stellantis ha accumulato ritardi, li deve colmare, rivedendo la direzione sulla transizione». BASTA


CON L’ELETTRICO? «Direi piuttosto non solo elettrico, ma ibrido e forme come il range extender (autoricarica della batteria,_ ndr_). Dovrà reagire all’offensiva cinese in Europa, migliorando


la competitività in termini di tempi e di costi». CAMBIERÀ TUTTO CIÒ CHE HA FATTO TAVARES? «Tavares è uomo di prodotto, lo conosce bene. Ha preso un’eccessiva deriva ideologica, verso il


green, irrigidendo i rapporti con governi e partner. Elkann ha già ricucito, Filosa proseguirà la pacificazione. Sia all’interno, dove cercherà soluzioni condivise, sia all’esterno, tra


mediazioni e compromessi. Sicuramente la sua figura sarà più apprezzata dal governo rispetto a Tavares e ha fatto bene ad andare a Mirafiori, luogo simbolo». QUANDO ARRIVERANNO I RISULTATI?


«Ci vorranno 12-18 mesi. Il 2025 sarà un anno difficile e pure il 2026». IMMAGINA NUOVE AGGREGAZIONI? «Non necessariamente, Stellantis è già un gruppo grande e con tanti marchi. Forse si


potrebbero immaginare operazioni guardando alla Cina e all’India, o partnership specifiche su alcune tecnologie, come le batterie. Ha un’azienda che è sana e guadagna, non è paragonabile a


quella ereditata da Marchionne».