
Blog | le minacce degli squadristi da tastiera non mi spaventano. Vado avanti a difendere croniste e cronisti davvero in pericolo - il fatto quotidiano
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Ringrazio tutte e tutti per la solidarietà ricevuta in questi giorni, ma sarà bene chiarire che il “PESTAGGIO MEDIATICO” che ho subito ad opera delle “bestie” e degli squadristi da tastiera,
è scattato PERCHÉ HO DIFESO CRONISTE E CRONISTI DAVVERO IN PERICOLO ed esposti, da tempo, alle loro ingiurie e ai loro manganelli, per ora ancora simbolici. Il motivo scatenante, solo
l’ultimo di tanti, è stata la notizia relativa al CANE che sarebbe stato mangiato dai migranti nella villa di tale signora Rosy sull’isola di LAMPEDUSA. Naturalmente la “notizia” è stata
subito rilanciata dai soliti noti, con tanto di commenti tesi a suscitare paura, orrore, a collegare la denuncia alla diffusione del Covid, all’invasione dei migranti, alle connivenze di chi
opera l’inclusione e l’accoglienza, a cominciare dal volontariato e dalle organizzazioni non governative. Uno schema di narrazione consueto, funzionale a chi, sulla paura e sulle FALSE
NOTIZIE, ha costruito le sue fortune economiche e politiche, a partire da STEVE BANNON, il loro nume tutelare. MINACCE DALL’ESTREMA DESTRA AL PRESIDENTE DEL SINDACATO GIORNALISTI BEPPE
GIULIETTI: “ATTACCHI PERCHÉ HA DIFESO CHI PARLA DI MIGRANTI” LEGGI ARTICOLO Per loro sfortuna esistono ancora croniste e croniste che praticano la verifica dei fatti e che hanno cominciato a
porre domande, e così il sindaco di Lampedusa, TOTÒ MARTELLO, ha ordinato un’ispezione: i resti del cane risalivano a sette anni prima, di illecito c’erano solo alcune costruzioni abusive,
insomma mancavano i riscontri. Naturalmente saranno gli inquirenti a tirare le conclusioni, ma la montatura politica e mediatica ha subito UN COLPO DURISSIMO. A questo punto “Bestie e
bestioline”, con rispetto parlando per quelle vere, non hanno neppure finto di fare un passo indietro, ma, come è loro costume, hanno preso a ingiuriare e minacciare i cronisti che hanno
compiuto le verifiche, a cominciare dalle giornaliste. PERCHÉ COSTORO ODIANO LE DONNE. Parole irripetibili si sono abbattute contro ANGELA CAPONNETTO di Rai news, contro DAVID PUENTE che li
ha smascherati, e contro chiunque li abbia difesi, da PAOLO BERIZZI a NELLO SCAVO, da ASMAE DACHAN ad ANTONELLA NAPOLI, da _Articolo 21_ ad ANDREA PALLADINO… Gli stessi pestaggi e le stesse
parole già usate contro i cronisti che hanno raccontato e raccontano le migrazioni, smontano le bugie sulle organizzazioni non governative, documentano le pratiche di discriminazione,
denunciano LA TRATTA DEGLI SCHIAVI CON LA LIBIA, descrivono torture e abrogazione dei diritti umani. Per queste ragioni ho ritenuto fosse mio dovere difendere il diritto di cronaca,
DENUNCIARE QUESTE MINACCE e chiedere alle autorità istituzionali di individuare i mandanti e gli esecutori di queste azioni squadristiche. La Repubblica, che affonda le sue radici in una
Costituzione antifascista e antirazzista, ha il dovere di garantirne l’applicazione ovunque, anche nella rete. Non possono esistere luoghi nei quali si possa decretare LA “SOSPENSIONE DELLA
COSTITUZIONE” come accadde a Genova, nei tragici e sanguinosi della caserma Diaz. La LIBERTÀ DI INFORMAZIONE e il diritto di critica, anche nelle forme più radicali, non hanno nulla a che
vedere con LE MINACCE DI STUPRO, con l’apologia del fascismo, con l’antisemitismo, con gli appelli ad eliminare diversità e differenze. Nell’ESPOSTO che abbiamo deciso di presentare insieme
all’avvocato GIULIO VASATURO, e che sarà sostenuto dalla federazione della stampa e dal suo segretario RAFFAELE LORUSSO, chiederemo di INDIVIDUARE I MANDANTI, di intensificare la vigilanza
sui gruppi nazifascisti, e non solo, che continuano ad agire indisturbati, di raddoppiare i controlli preventivi a tutela dei cronisti più esposti e fatto oggetti di attacchi quotidiani e di
dedicare una particolare attenzione a quei cronisti che sono i più esposti e i meno tutelati, e per i quali sarebbe ora e tempo che il Parlamento imponesse l’applicazione delle norme
sull’EQUO COMPENSO. Se qualcuno pensava di intimorirci ha sbagliato i calcoli, NON UN PASSO INDIETRO, ma almeno due avanti, insieme con chi, e sono stati tantissimi (la redazione del blog
del _Fatto_ tra questi) ha voluto manifestare solidarietà non tanto a me, quanto a CHI RISCHIA DAVVERO e, ogni giorno, opera per salvaguardare la Costituzione antifascista, antirazzista.